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ondatore dello Studio, iniziò ad esercitare l’avvocatura in Romagna, a Forlì e Ravenna. Sin da subito, fu nominato difensore in processi di rilievo. Celebre è il procedimento nei confronti dei partecipanti ai moti contro l’invasione della Libia, dove nel 1911 venne arrestato – e da lui difeso – Pietro Nenni, oltre a Benito Mussolini (all’epoca socialista) e Aurelio Lolli. Inoltre, affiancò alla vita professionale l’impegno politico assumendo incarichi di vertice, prima come consigliere comunale e poi quale prosindaco di Forlì.

Partito volontario per la Grande Guerra, divenne aiutante di campo del gen. G. Giardino. Parallelamente, svolse attività defensionale. Particolare eco ebbe la circostanza che nessuno dei suoi assistiti innanzi ai tribunali militari venne mai condannato alla pena di morte.

Trasferitosi a Venezia nel 1918, continuò a cimentarsi in innumerevoli processi penali. Rifiutò sempre di patrocinare davanti alle corti d’assise straordinarie. Per aver preso parte alle organizzazioni contro il regime fascista e per la sua opera efficace nella tutela dei molti perseguitati, alla Liberazione, venne nominato dal C.L.N. di Venezia assessore nella Giunta comunale e membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Fu socio dell’Ateneo Veneto di Venezia.

Allegato: Necrologio dell’Ateneo Veneto in memoria dell’avv. Antonio Bondi

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ra i fondatori della Camera Penale Veneziana e fra coloro che ricostituirono il P.R.I. all’indomani della Liberazione, si impegnò tanto nell’avvocatura come in politica.

Esercitò l’attività di “strenuo difensore dei diritti del cittadino” – così come descritto in un convegno a lui dedicato – assumendo la difesa nei più rilevanti processi veneti, tra gli ultimi innanzi la corte d’assise, quello contro esponenti delle Brigate Rosse.

La Camera Penale Veneziana ne ha onorato la memoria intitolando a suo nome il Corso biennale “Difesa Penale ed Esecuzione, una visione prospettica”.

Allegato: Corso della Camera Penale Veneziana in memoria dell’avv. Marcoleone Bondi